
Abitare le tue emozioni. La casa che voglio.
“La casa che voglio” è un’affermazione piuttosto diffusa, un’idea che mostra una discreta propensione al continuo miglioramento e al raggiungimento dello stato di benessere. La costante relazione e interazione con lo spazio circostante, produce effetti reali e fisici ancora poco considerati, o peggio, poco “progettati”. Ovunque leggiamo che colori, materiali e forme racchiudono un preciso significato, che ispirano, che inducono determinati cambiamenti fisiologici: immagina di conoscere tutti i loro contenuti, di sapere gli effetti che innescano nelle persone e di saperli dosare per un luogo che diventi una realtà futura. Prova a pensare quanto tutto questo potrebbe essere determinante per la vita all’interno di uno spazio, quanto incredibile può essere un luogo che, attraverso sé stesso, invia segnali e ispirazioni. Si tratta di una vera innovazione per il mondo della progettazione, una inimmaginabile sfera di possibilità per creare progetti seducenti e attraenti.
Cosa occorre per creare uno spazio ideale con tutte queste possibilità?
Occorre “iniziare dalla fine”, dal mondo desiderato, dal sogno immaginato e poi procedere con l’unione delle qualità che servono per realizzarlo. Appare subito chiaro quanto tutto ciò sia complesso, affascinante e allo stesso tempo davvero efficace. Uno spazio che unisce in sé tutti i significati e le emozioni che si desiderano vivere, che possiede le caratteristiche e le qualità utili a chi le vive, che combina i colori e le forme in una realtà predeterminata. Dopo queste considerazioni, “la casa che voglio” assume un valore diverso e un diverso modo di pensarla. Ecco che diventa chiara la differenza nel concepire una casa rilassante, stimolante o appagante. È diverso pensare a queste emozioni in relazione a chi abita la casa e agli stimoli che essa produce ogni giorno. Di frequente mi viene richiesto di progettare spazi caldi e tranquilli, in genere per bilanciare una vita fuori casa frenetica e impegnativa. Così il progetto prende forma attraverso la realizzazione di ambienti molto fluidi, privi di forti contrasti e con forme orizzontali, tipicamente rasserenanti. Ma cosa accadrebbe se una persona, tendenzialmente sedentaria, vivesse in un luogo simile? Probabilmente sarebbe poco stimolato ad uscire e a vivere nell’azione. Ecco perché è così importante conoscere gli effetti suscitati da tutti gli elementi che ci circondano, per costruire il giusto ambiente e le giuste emozioni e funzioni, per lo stile di vita presente e, come preferisco pensare, per lo stile che si desidera avere in futuro.
cdnstudio
Eleonora Denicolò Architetto
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