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In casa di Lucio e Katia

Lucio e Katia hanno affidato la ristrutturazione del loro appartamento a Segnoatelier, brand creato e composto dall’architetto Mattia Ghinelli, da Flavio Gazzola e da Dritan Llulla.

Al terzo piano di un condominio costruito negli anni Settanta, l’appartamento è situato in una zona della città destinata ad un’interessante operazione di recupero, con connotazioni di pregio residenziale. La prossimità della vena Mazzarini, canale che richiama un’antica cultura delle acque nella città in cui il genio di Leonardo concepì il famoso porto, garantisce alle case che si affacciano sulla via una collocazione paesaggistica privilegiata. L’appartamento è stato completamente rivisto nella definizione degli spazi, cercando di conferire agli ambienti principali maggiore respiro e luminosità garantendo privacy, comfort alle camere, ai bagni e ai locali accessori.
L’architetto Mattia Ghinelli ha curato tale disposizione, eliminando ogni vecchio segno e riproponendo un nuovo schema razionale di cellule e percorsi di scoperta. Tutto è stato riprogettato: gli impianti sono stati studiati per una funzionalità che si armonizzasse con le esigenze pratiche ed estetiche; particolare attenzione è stata posta nella definizione delle fonti luminose, che dona agli spazi un carattere personale e inaspettato, celandosi all’interno delle pareti che le accolgono; la climatizzazione agisce in un silenzio assoluto, sostenendo il carattere di intimità e di dialogo garantito dall’isolamento termico ed acustico delle pareti.
I progettisti hanno dato espressione al sogno dei proprietari, desiderosi di uno spazio abitativo intimo e allo stesso tempo carico di suggestioni emozionali. L’eliminazione di un vecchio disimpegno prossimo all’entrata permette alla luce di dilagare negli spazi e ridefinirli. La vetrata che si affaccia sulla vena Mazzarini, con le chiome dei pini e il tremolio delle acque del canale, entra così immediatamente, nella caratterizzazione del soggiorno, diventandone un motivo di primo piano. Preceduto da morbidi e comodi divani, zona di riposo e confidenze, il tavolo in marmo calacatta grigio di Saarinen riflette la danza delle ombre dovuta all’acqua della vena; l’effetto di movimento è assecondato e sottolineato anche dal gioco delle sedute in fili di resina con struttura in metallo.
Il ruolo della luce è ulteriormente garantito dall’assenza di pareti, sostituite da lastre di cristallo che movimentano l’ambiente e accompagnano all’ulteriore sbocco luminoso del piccolo balcone. I mobili contenitori arredano lo spazio così definito, apportando la calma sicurezza delle cose vissute. Posta sul ripiano nero, la lampada ad uovo in mosaico di vetro colorato accenna alla cultura musiva ravennate. La cucina, a destra dell’ingresso, è un laboratorio volutamente privo della classica linearità dei modelli standardizzati.
L’art designer Flavio Gazzola ha lavorato con materiali che attraversano il tempo e rendono contemporaneo uno stile essenziale e funzionale ad alta tecnologia: legno, rame e vetro compongono la cucina ed un grande piano in Okite bianca funge da base per la parete in vetro che la divide dal living. Piano cottura ad induzione, forno con doppio vano a controllo elettronico ed elettrodomestici di ultima generazione rimarcano l’attenzione al comfort con standard elevatissimi. Gli zoccoli della cucina, dello stesso legno decapato dei mobili e con fonti di luce inserite, o il mobile del living, realizzato nello stesso legno bianco con finitura a poro aperto delle porte interne, evidenziano l’attenta cura dei dettagli che domina l’intera progettazione.
Il bagno padronale, interamente realizzato su disegno, concilia una ricerca originale di eleganza e raffinatezza con l’ergonomia e l’essenzialità funzionale. La doccia multi-funzione con cromoterapia è installata in un box in onice retro-illuminato con piatto in Okite bianca; il mobile per i lavelli posati su un piano di cristallo, ha un incasso per luci a led in cui è stato posato un tappeto di ciottoli, proponendo l’idea di una sospensione che richiama l’ondeggiare di barche sull’acqua.
Il bagno di servizio ha come ripiano del lavello una vecchia macchina per cucire riadattata alla funzione. La composizione gioca interamente su insoliti accostamenti di materiali. Le invitanti sedute e la scrivania dello studio di Lucio, che strizza l’occhio a mondi lontani e racconta l’amore per i viaggi dei due proprietari, assecondano il carattere di libera creatività che caratterizza l’intero appartamento e che trova quiete solo nello spazio raccolto, di essenzialità quasi monastica, della camera da letto padronale.

di Cesare Melandri

 

Redazione

La Prima e Unica Rivista di Casa della Repubblica di San Marino e Circondario.

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