
L’Architetto Risponde – Avete delle domande per l’Architetto Frederic Barogi?
Avete delle domande per l’Architetto Frederic Barogi?
Inviate una mail a: lamaison@agenziaten.com con oggetto: L’ Architetto Risponde. Le domande selezionate, saranno pubblicate.
“Gentile Architetto, per il rivestimento del mio bagno, non vorrei utilizzare né delle vernici speciali, né delle piastrelle. Ci sono in commercio delle carte da parati adatte per il bagno? Grazie”. R – Attualmente c’è una vastissima scelta di carte da parati che presentano caratteristiche tecniche ed estetiche di altissima qualità in grado di consentire il loro impiego anche in ambienti “non convenzionali”. In Italia, rispetto ad alcuni paesi europei come l’Inghilterra e la Francia che vantano una lunghissima tradizione di carte da parati, il loro uso è molto meno radicato, ma in questi ultimi anni stiamo assistendo ad un vero e proprio “boom” dettato più da motivazioni legate alla moda che ad una vera e propria consapevolezza delle sue possibilità di utilizzo. Quando ero piccolo, negli anni sessanta, vivevo in Francia e gran parte delle case erano rivestite da carta ivi compreso il bagno! Ovviamente eviterei di posarla all’interno dei box doccia o nei luoghi a diretto contatto con l’acqua scrosciante, mentre per tutti gli altri casi non ci sono controindicazioni particolari salvo l’assicurarsi che si tratti di carte impermeabili (quasi tutte lo sono) e che siano posate da maestranze qualificate che utilizzano collanti di ottima qualità.
“Gentile Architetto, ho una casa in stile classico, con mobili di antiquariato di colore scuro. Cosa mi consiglia per la scelta delle porte interne? Grazie”. R – Personalmente ritengo che le porte non debbano essere “coordinate” con l’arredamento ma con gli elementi di finitura come i pavimenti, le finestre od i rivestimenti murari. Gli ambienti interni più interessanti sono quelli in grado di conciliare linee e materiali contemporanei con arredi classici. E’ proprio l’inserimento di mobili in stile, meglio ancora se d’antiquariato, in contesti dalle forme architettoniche lineari e dai materiali contemporanei a valorizzare ed impreziosire maggiormente i singoli pezzi. Nel caso specifico delle porte una buona regola è quella di sceglierle considerandole parte integrante del battiscopa come se la linea degli stipiti fosse la naturale prosecuzione di questi. Specificatamente alla sua domanda mi orienterei verso porte molto semplici, prive di decorazioni e bugne nelle tonalità del bianco.
“Gentile Architetto, ho una stanza per gli ospiti molto piccola (8 mq circa) e vorrei acquistare un letto singolo con contenitore che mi premetta di riporre al suo interno le coperte, i lenzuoli ed i cuscini. Mi interessa che sia elegante e molto solido. Ha dei suggerimenti in merito? Grazie”. R – Premesso che la dimensione minima perché una camera da letto sia definita tale è di 9 mq, l’offerta sul mercato di letti-contenitore è vastissima. La crescente necessità di dover arredare spazi minimi ha fatto sì che crescesse di pari passo l’offerta di elementi d’arredo plurifunzionali da parte di molte aziende del settore. Attualmente ci sono una moltitudine di prodotti, nelle varie fasce di prezzo, che hanno un ottimo rapporto tra funzione, estetica e tecnologia. Non volendo segnalarle un’azienda in particolare le consiglio, a parità di estetica e funzionalità, di porre particolare attenzione agli aspetti legati alla tecnologia dei meccanismi di apertura (cerniere, guide dei cassettoni, bilancieri, ecc.) cercando di evitare quelli realizzati con metalli conduttori. Una buona norma generale per la scelta di un letto, infatti, è di contenere il più possibile la presenza di metalli, che sebbene garantiscono una buona solidità e durata, favoriscono la creazione di campi elettromagnetici particolarmente dannosi per la salute. Esistono aziende che hanno sostituito tali meccanismi in metallo con altri in legno, in fibra di carbonio o materiali plastici ad alta resistenza.
“Gentile Architetto, è vero che per gli uffici si devono usare solo tende ignifughe? Grazie”. R – La normativa che regola la prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e locali adibiti ad uffici è il decreto del Ministro dell’interno 22 febbraio 2006 e riguardano esclusivamente i luoghi di lavoro con oltre 25 persone presenti. In questo caso i materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce (quindi anche i tendaggi) devono essere di classe di reazione al fuoco non superiore ad 1. Al di là della normativa sarebbe tuttavia consigliabile utilizzare sempre materiali ignifughi là dove c’è la presenza di pubblico tenendo anche conto del fatto che i costi, le caratteristiche estetiche e la scelta di questi materiali non si discostano molto dagli altri ma ci offrono ottime garanzie per la nostra sicurezza.
Rubrica a cura di: Frederic Barogi Architetto – Prof. di Progettazione Ambientale Facoltà di Architettura – Ferrara – frederic.barogi@virgilio.it
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