
Lo Psicologo Risponde – Lavoro e Mobbing
Gentile Psicologo, ho 30 anni e per 8 anni ho lavorato presso un ufficio comunale. All’inizio mi sembrava una grandissima opportunità, poi col tempo mi son reso conto di lavorare in un ambiente opprimente, che non permetteva nessuna crescita professionale e, inoltre, mi son reso conto che è stato fatto del Mobbing nei miei confronti. Per anni ho pensato di andarmene e di cercarmi un altro lavoro, ma l’ho fatto solo all’ottavo anno (per mancanza di coraggio), arrivando all’estremo della mia salute. Dopo 2 anni, da quando ho lasciato quel lavoro, ne soffro ancora tantissimo. Cosa mi consiglia?
Il primo consiglio che ti posso dare, se non lo hai già fatto al tempo e se nel tuo precedente lavoro hai subito davvero quello che viene definito “mobbing”, è quello di consultare un legale per verificare se ci sono le condizioni per richiamare alle proprie responsabilità questo comune. Ciò è molto importante perché questa volta è toccato a te, ma se in quell’ambiente è una prassi, altre persone potrebbero subire lo stesso “mal”trattamento. Inoltre il tuo malessere attuale potrebbe essere legato ad un senso di ingiustizia legato all’esperienza fortemente negativa. Concentrati sul “qui ed ora”; nel nuovo ambiente lavorativo, quando la situazione lo richiede, non aver paura di utilizzare l’autodifesa verbale, basata su frasi decise e dirette, mirate a far percepire agli altri che non si diventerà mai complici passivi di situazioni non realistiche.
Crescere che fatica!
Gentile Psicologo, sono una ragazza di 25 anni. Fin da bambina ho sempre sognato il mio futuro, dove mi realizzavo nelle mie passioni e in una bella vita, magari trasferendomi in America per fare carriera. Purtroppo questi sogni vengono oscurati dalla realtà, dagli incidenti di percorso che la vita ci mette spesso davanti. Cerco sempre di non lasciare andare quei sogni, ma sembra sempre più difficile realizzarli, quasi come se non avesse più senso sognare. Cosa dovrei fare?
Purtroppo è vero, viviamo in un mondo dove la legge dei grandi numeri non dà alternative. Non sarà una grande consolazione, ma sicuramente solo poche persone riescono e hanno la possibilità di fare ciò che sognano. Il passaggio delle nuove generazioni al mondo del lavoro rappresenta, per i giovani, un percorso sempre meno strutturato e prevedibile. Infatti, i cambiamenti che si stanno verificando in questi ultimi anni, tendono a modificare le aspettative dei ragazzi giunti al termine del loro percorso formativo e favoriscono un aumento della distanza tra aspirazioni personali, spesso irrealistiche, e mondo del lavoro reale. Comunque ti consiglio di vivere le tue esperienze in modo positivo, perché iniziare a lavorare significa mettere alla prova se stessi, la propria identità personale e sociale e la propria capacità di apprendimento. In questa fase si gettano le basi per lo sviluppo delle strategie personali, utilizzate per affrontare situazioni problematiche presenti e future. Mi raccomando non smettere di sognare, gli imprevisti capitano a tutti e i sogni aiutano a rinnovare le energie!
Rubrica a cura della Redazione in collaborazione con: Dott. Giuseppe Serra – Psicologo
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Quelle selezionate, saranno pubblicate sul prossimo numero.
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