
Lo Psicologo Risponde – Paura di volare
Per la mia laurea mi è stato regalato un viaggio ad Ibiza, che dovrei raggiungere con l’aereo. Siccome non ho mai preso un aereo perché la cosa mi ha sempre spaventato tanto, ora non so come affrontare quest’esperienza: ho paura di volare!!!!!
Non si può aver paura di qualcosa che non rappresenta una minaccia, o meglio si può aver paura, ma in questo caso, il tutto è facilmente sormontabile. Il miglior rimedio è salire su quell’aereo e andare in vacanza. Se non si è da soli si stringerà la mano al proprio accompagnatore, in caso contrario si chiederà un supporto al passeggero che si ha a fianco e, chi lo sa, potrebbe essere una conoscenza a cui si stringerà la mano in altri voli futuri. Nel frattempo inizia ad immaginare a cosa si può perdere non visitando Ibiza.
Ritorno al lavoro dopo le ferie… che Stress!
Salve, dopo un lungo periodo di lavoro non riuscivo più a concentrarmi e a lavorare bene, pensavo solo alle ferie ed ero convinto che fosse l’unica cosa che mi avrebbe permesso di ritrovare la giusta energia per affrontare al meglio i miei impegni. Purtroppo le ferie sono finite e come tutti, ho ricominciato a fare la mia solita vita fatta di casa e ufficio e in pochi giorni di lavoro mi sento stressato come prima. Cosa posso fare per uscire fuori da questa situazione?
Purtroppo le cose belle passano velocemente! Ormai è chiaro a tutti, il tempo psicologico non è lineare come quello delle lancette del nostro orologio. Andare in ferie è necessario, soprattutto se si riesce a staccare la spina per dedicarsi esclusivamente al relax, alle amicizie e alla famiglia. In ogni caso, se lavorare di continuo senza pause significa aumentare le probabilità di ammalarsi, sia in senso fisico che psichico, anche i benefici delle ferie sembrano annullarsi dopo pochi giorni dal rientro al lavoro. Se si è già nella situazione di chi ci scrive e se è possibile, sarebbe il caso di fare un altro piccolo break e per il futuro è importante ricordarsi alcune piccole dritte: non effettuare rientri troppo frettolosi, ma riservare alcuni giorni prima del rientro al lavoro per adattarsi alla vita quotidiana; dedicarsi a qualche attività fisica utile a sfogare lo stress; evitare di pianificare pochi lunghi periodi di ferie cercando di aumentare la frequenza delle stesse.
Le Badanti: come tutelarle e come tutelare noi stessi
Ho una persona anziana (estremamente esigente) che necessita di assistenza costante e, dato che il mio lavoro non mi consente di provvedere personalmente, per questo motivo ho assunto, nel tempo, diverse persone, in particolare dell’est, e nonostante abbia cercato di attenermi a tutte le regole, ho incontrato varie difficoltà. A livello psicologico mi sento distrutta!
La cura delle persone anziane e in particolare dei nostri cari è un aspetto della nostra vita sociale molto importante, che incide non poco sulla nostra tranquillità psicologica. Decidere di affidare la loro cura a persone esterne è sempre difficile e a volte problematico. Esistono ad oggi delle forme di contratto che dovrebbero tutelare sia le badanti che le persone assistite, ma non sempre è così. Un buon metodo per ridurre i rischi è affidare la selezione delle persone a centri o istituti professionali che si occupano della ricerca di queste figure professionali, dopo la prima selezione, che dovrebbe garantire già una certa garanzia, sottoporre a colloquio approfondito le candidate/i e in seguito prevedere un periodo ragionevole di prova nel quale testare la persona assunta.
Ansia da “non lavoro”
Sono un ragazzo di 33 anni e, purtroppo, non ho ancora un lavoro stabile. Gli ultimi 3 mesi li ho trascorsi a casa: inizialmente ho cercato di occupare il tempo curando il giardino e riempiendo la giornata di commissioni che, solitamente, non faccio mai. Ora mi rendo conto che sto entrando in depressione: la mattina mi alzo tardi, durante il giorno ho sempre sonno e la sera resto alzato fino a tardi davanti la TV. Anche il rapporto con la mia ragazza si sta complicando per via del mio umore instabile. A tutto questo si sta aggiungendo una crisi esistenziale: non so più cosa voglio. Cosa mi sta succedendo?
In situazioni di lunga disoccupazione è normale registrare uno sconvolgimento del tempo di vita, nel quale la grande quantità di ore libere si traducono spesso in inattività. Allo stesso tempo un deterioramento dei rapporti sociali è quasi una conseguenza. Constatato che si tratta di dinamiche psicologiche classiche è importante non lasciarsi andare, in modo da non minare ulteriormente il proprio grado di autostima. Partecipare a corsi di formazione, in modo da evitare la perdita progressiva delle capacità professionali e consultare centri di orientamento professionale dove poter effettuare bilanci di competenze per capire su quali professioni puntare l’attenzione e come ricercare in modo efficiente nuove opportunità lavorative, possono essere un buon metodo per uscire fuori da questa situazione.
Per un consulto privato con il Dott. Giuseppe Serra, inviate una mail a: giuseppe.serra@hotmail.it
Avete delle domande per lo psicologo?
Inviate ulna mail a: lamaison@agenziaten.com
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