
Lo Psicologo Risponde – Ritornare assieme al proprio ex
E’ da un periodo che vivo in uno stato di continua agitazione. Sono una giovane ragazza che dopo sei anni di convivenza è stata lasciata dal fidanzato. Passato un periodo davvero burrascoso lui è tornato sui suoi passi. Da allora sono nuovamente contenta, ma non riesco a fare a meno di pensare che un giorno lui potrebbe lasciarmi ancora. Molte amiche mi hanno detto che le storie d’amore sono come i vasi, una volta rotti anche se li incolli prima o poi torneranno a rompersi nuovamente ed io ho paura al solo pensiero di dover rivivere quei momenti dolorosissimi che ho vissuto quando mi ha detto che mi lasciava!
R. Le metafore sono un ottimo strumento per rappresentare la realtà che ci circonda, ma allo stesso tempo non riescono a coglierla tutta. Il vaso che si rompe e i cocci che incollati durano poco possono rappresentare una realtà per alcune storie, ma questo non vuol dire che sarà così in tutti i casi. Noi non siamo vasi, ma siamo essere umani e, nei rapporti con gli altri, la nostra colla sono i sentimenti, le emozioni e le idee che si hanno circa la persona chiamata in causa. Se il tuo ragazzo ha avuto una crisi ed è tornato sui suoi passi significa che sicuramente c’è qualcosa che lo lega a te. Sarebbe indicato confidarsi con lui sulle tue paure e chiarire, veramente, il perché lui ha dubitato della vostra storia. Essere chiari, liberarsi delle proprie ansie con il proprio partner e capire cosa non funzionava in quel periodo, per regolarsi di conseguenza, è l’occasione giusta per non incollare i cocci ma per fondere di nuovo i pezzi e fare un vaso nuovo e magari più bello di quello precedente.
Rabbia
Salve, ultimamente sono sempre arrabbiato. Qualsiasi cosa succeda attorno a me mi provoca nervosismo. Sono una persona piuttosto tranquilla e fino ad ora provavo rabbia solo quando realmente la situazione lo richiedeva. Da un po’ di tempo invece non è più così, me ne rendo conto e cerco di farla sfogare sugli altri. In ogni caso mi da fastidio tutto, il collega che mi da dei suggerimenti, fare la fila alla posta, qualsiasi piccola disattenzione da parte di mia moglie. Cosa mi sta succedendo?
R. La rabbia è un meccanismo di difesa che ci avvisa e ci permette di attaccare determinate fonti di minaccia. Molte volte ci si arrabbia perché valutiamo erroneamente una situazione e perciò, come dice il nostro lettore, è meglio non manifestare questo sentimento scaricandolo su gente che non ha nessuna colpa. Come prima cosa bisognerebbe capire davvero perché ci si arrabbia. Infatti, almeno in questo caso, sembra chiaro che la rabbia non sia frutto di eventi che mettano a repentaglio la nostra vita, ma l’emozione si origina da fonti interiori. E’ essenziale comprendere cosa è successo nella propria vita, perché a volte alcuni eventi che causano instabilità vengono minimizzati per non essere affrontati realmente. In ogni caso la rabbia non può essere sempre repressa, non sfogare in modalità sistematica il proprio nervosismo porta, anche in beve tempo, ad avere disturbi a livello fisico. Perciò bisogna trovare il metodo corretto e soprattutto non violento, per scaricare la propria tensione. Alcuni esempi: fare attività fisica, tirare pugni ad un sacco per pugili o trovare il giusto luogo dove poter urlare (vedi la domenica allo stadio).
Sesso, sesso, sesso…
…per il mio ragazzo sembra che non esista altro. Si lamenta continuamente che facciamo poco sesso. Ogni volta che gli dico di non aver voglia lui si oscura e molte volte mi dice che non lo voglio fare perché avrei qualche ipotetico amante al quale dedicarmi. Non so più che fare, io in realtà quando non ho voglia è perché vorrei fare altro. Possibile che per lui l’unico piacere della vita sia solo quello?
R. Certamente quando si pensa al piacere tra uomo e donna viene istintivo pensare al sesso. Naturalmente la vita di una coppia non può essere fatta solo di quello e d’altro canto bisognerebbe capire se ciò di cui si lamenta il proprio partner è realistico. Stabilire quante volte bisogna farlo è impossibile, mentre è bene riflettere se con il passare degli anni ci sia stato un quasi fisiologico abbassamento della passione. Proprio per questo è utile basare la propria storia non esclusivamente sul sesso, anche se nei periodi iniziali di innamoramento sembra ci sia solo quello. Bisognerebbe far capire al proprio lui o lei che la vita amorosa è fatta anche di altri piaceri. Una possibile soluzione è quella di trovare attività interessanti per entrambi. Magari chi ci sta affianco vuole solo sesso perché non riesce ad immaginare altre situazioni nelle quali la gratificazione sia condivisa.
Ansia da parrucchiera
Lo so… non ridete… andare dalla parrucchiera mi mette ansia, per me non si tratta solo di tagliare i capelli, ma di modificare la persona, la figura. Io infatti credo che il taglio di capelli rappresenti la personalità. Quando vado dalla parrucchiera lei mi chiede (come a tutti poi) “Come li vuoi?” Io non lo so e inizio ad agitarmi. Non so mai qual è il taglio che mi sta bene e sta bene alla mia personalità: con i capelli lunghi dicono (anche amici) che sembro più seria/triste, con i capelli corti sembro più felice. Lo credo anche io perché quando li ho corti mi sento più sbarazzina! Uffa che agitazione le parrucchiere!
R. Il disagio della nostra lettrice sembra una cosa buffa ed effettivamente per chi non lo vive come una forma di ansia lo è. Purtroppo le cose cambiano quando per una persona, anche la cosa più banale, diventa fonte di malessere. Acconciatura, abbigliamento, accessori, tutto dice qualcosa di noi e tutto serve, magari a livello inconscio, per comunicare agli altri aspetti della nostra personalità e stati d’animo. Come tutti gli stati di ansia l’importante è affrontarla e superarla. Essere consapevole del proprio stato d’animo, ascoltare le proprie sensazioni e soprattutto cercare di andare dalla parrucchiera con le idee chiare, convinti del taglio che si vuole, potrebbe essere un buon inizio. Se dopo questo, il taglio continua a non piacere, nessun problema, prima o poi ricresceranno e prima o poi si troverà una messa in piega che faccia stare a proprio agio.
Rubrica a cura della Redazione in collaborazione con: Dott. Giuseppe Serra – Psicologo
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