
Lo Psicologo Risponde – Stress da trasloco
Devo trasferire la mia azienda in un nuovo ufficio, più grande e più comodo di quello attuale, e tale lavoro è previsto entro i prossimi 2-3 mesi. Sono già in ansia al pensiero di dover inscatolare tutto e del caos che, inevitabilmente, si creerà nel lavoro e tra il personale. Cosa posso fare per gestire al meglio la mia ansia?
R. Essere ansiosi per problemi che si devono ancora verificare è inutile. L’ansia, intesa come risposta ad una minaccia, va gestita cercando di eliminare la minaccia stessa. Una buona pianificazione di ciò che si deve affrontare è l’ideale! Sicuramente le probabilità che capiti qualche imprevisto ci sono, ma d’altronde sarebbe strano il contrario. Organizzare al meglio il trasloco, affidare compiti chiari e precisi ad ogni dipendente e iniziare a pensare a quanto si starà meglio nel nuovo ufficio più grande e più comodo è un’ottima strategia per stare tranquilli!
Fobia da incidente
Recandomi a lavoro con la mia auto, ho subito un tamponamento e, se anche le conseguenze, a livello fisico, sono state di scarso rilievo, mi è rimasta la paura di guidare. Per questo motivo recarmi a lavoro in auto, mi è diventato difficile: guardo continuamente lo specchietto retrovisore per verificare che l’auto dietro di me non stia andando troppo forte…
R. La paura è una tra le strategie psicologiche adottate dagli individui per sfuggire a situazioni di pericolo vero o presunto. Tralasciando le spiegazioni tecniche, sembra che il nostro lettore più che paura di guidare sembra aver paura di come guidano gli altri! Purtroppo gli incidenti autostradali capitano continuamente e alcuni soggetti soffrono più di altri quando si tratta di ritornare alla guida. Per risolvere questa problematica è importante rendersi conto che guardare lo specchietto continuamente non ci rende capaci di tenere tutto sotto controllo e che ciò potrebbe portare come risultato il verificarsi di distrazioni spesso causa di incidente provocati da noi stessi. Siccome non avremo mai il controllo di tutto ciò che ci circonda è importante cercare di concentrarsi su quello che possiamo gestire direttamente noi e cioè il nostro modo di guidare.
Claustrofobia
Nei prossimi giorni dovrei iniziare a lavorare presso un call-center e, siccome soffro di claustrofobia, mi preoccupo che l’ambiente nel quale dovrò svolgere la mia attività possa crearmi episodi di questo genere.
R. La cosiddetta claustrofobia, la paura degli spazi chiusi, è un altro disagio psicologico difficile da capire per persone che non ne soffrono. La paura di non potersi allontanare da un luogo nel caso di incombente pericolo è un forte generatore di ansie e potrebbe portare ad attacchi di panico. Non si può risolvere il problema claustrofobia tramite la risposta ad una domanda, ma sicuramente far presente questa difficoltà al proprio datore di lavoro in modo da trovare una postazione di lavoro che si adatti alle proprie esigenze è un buon rimedio alla situazione descritta.
Chi lascia la Strada vecchia per la nuova…
Sono una giovane estetista e nel mio ambiente di lavoro mi trovo bene, tuttavia ho ricevuto una proposta allettante a livello economico ed ora non so cosa fare. Sono attratta dal maggior guadagno ma, nello stesso tempo, temo di non ritrovare più un ambiente sereno come quello attuale. Sono stressata mentalmente e non riesco a scegliere.
R. Sicuramente lavorare in un’azienda dove si sta in armonia con gli altri paga! Anche se il compenso non è di tipo economico bisogna non sottovalutare questo aspetto, molto importante per evitare altri tipi di stress legati alla nuova situazione di lavoro. Allo stesso tempo non bisogna aver paura di cambiare, soprattutto se il cambiamento significa migliorarsi. La scelta non deve essere dettata dallo stress, ma da un’attenta valutazione. Alcuni parametri importanti sono: valutare l’entità dell’aumento (magari chiedendolo al datore di lavoro attuale otterresti la stessa cosa); cercare di capire, anche chiedendolo ai rispettivi responsabili, quali sono le prospettive di crescita future (a volte per attirare una persona si fanno offerte allettanti, ma poi non c’è crescita); cercare di capire chi sono le persone che potenzialmente avrai come colleghi.
Dormire da sola…
Da quando il mio ragazzo ha cambiato lavoro (fatto prevalentemente di turni notturni), faccio fatica a dormire la notte. Prima di andare a letto entro in ansia e comincio a pensare a tutto quello che mi può capitare in casa da sola…
R. Il benessere psico-fisiologico di una persona dipende fortemente dalla giusta alternanza tra il sonno e la veglia. Dormire è una fonte di ristoro che aiuta il nostro corpo a rilassarsi e recuperare energie perse, ma ciò avviene solo se ci si assopisce tranquillamente. Abbandonarsi tra le braccia di Morfeo significa avere una buona fiducia dell’ambiente che ci circonda, sentire che le proprie mura domestiche garantiscono una certa sicurezza alla nostra incoscienza temporanea. Se rimanere sola provoca tanto disagio da minare i nostri equilibri bisogna provvedere a ristabilire la propria tranquillità rispetto l’ambiente esterno. Dotarsi di un sistema che permetta di avvisare una persona di fiducia premendo semplicemente un tasto, sistemi poco costosi e in vendita dappertutto, potrebbe aiutare a ritrovare una certa sicurezza in se stessi e nell’ambiente circostante.
Rubrica a cura della Redazione in collaborazione con: Dott. Giuseppe Serra – Psicologo
PER UN CONSULTO PRIVATO INVIATE UNA MAIL A: giuseppe.serra@hotmail.it
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