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Vent’anni di ricordi… e altre storie

Con questa prima edizione del 2023, “La Maison” compie i suoi primi 20 anni.

Nell’ormai lontanissimo marzo del 2003 non avrei mai e poi mai immaginato di tagliare, un giorno, un simile traguardo. È strano ma ricordo ancora con una nota di nostalgia, l’entusiasmo provato durante la preparazione del primo numero. Con oltre 700 telefax avvisavamo tutti i titolari di aziende e attività commerciali di San Marino dell’imminente nascita di una nuova rivista dedicata al mondo della casa e li esortavamo a contattarci per l’acquisto di inserzioni pubblicitarie. Non sto scherzando. In due persone abbiamo inviato, uno alla volta, la bellezza di 700 fax! Non contenti, a qualche azienda che reputavamo oltremodo interessante, l’abbiamo inviato addirittura due volte.

C’è un aneddoto indimenticabile legato a questo episodio e non riguarda solo l’esorbitante bolletta telefonica, ma è associato ad un imprenditore che dopo aver ricevuto probabilmente il secondo fax mi telefonò. La voce dietro la cornetta era di una persona furibonda e senza tanti giri di parole mi intimò di non contattarlo mai più. Alla mia domanda sul perché di tanta aggressività mi urlò che non era disposto a consumare carta e inchiostro del suo fax per qualcosa che non gli interessava e che non aveva assolutamente richiesto. All’epoca, data l’inesperienza e confidando nella nostra totale buona fede (non credevamo di fare nulla di male), quella reazione mi colse impreparata e per diverso tempo ne fui turbata. Lo dimostra il fatto che me ne ricordo ancora oggi che sono trascorsi 20 anni. Ovviamente mi scusai e gli promisi di non disturbarlo in futuro, ma prima di chiudere la telefonata gli feci notare timidamente che la mia comunicazione era per offrirgli un’opportunità e non certamente per arrecargli un danno. La prima regola per gestire un’azienda di successo è quella di interessarsi a tutte le novità che propone il mercato e, nel caso in cui apportino un vantaggio, avere l’intelligenza e la furbizia di non farsele sfuggire.

In oltre 20 anni di pubblicazioni sono praticamente infinte le storie e gli aneddoti che avrei da raccontare e qualcuno vi assicuro che è anche esilarante: le scritte “Aisberg”, “Svaroschi” e “Sgaloppine”, rispettivamente fornite da un abbigliamento e da un ristorante lo testimoniano.

Purtroppo mi rammarico nel dover ammettere che i miei più vividi ricordi che si snocciolano lungo questi 20 anni, sono però legati a delle brutte storie. Gente che mi ha fatto del male deliberatamente. Parecchi che non hanno onorato i loro debiti e hanno usato la mia rivista per fini subdoli e immorali. Difficile da credere ma è così. Purtroppo non posso fare i nomi qui perché non è la sede preposta, ma per loro sfortuna ho le prove che lo dimostrano (e oltre € 50.000 di insoluti lo certificano). Potrei scriverci un libro con tutte le storie che mi sono capitate e tutti gli aneddoti vissuti in oltre 20 anni di lavoro. Forse chissà, un giorno lo farò. Racconterei la nostra Repubblica dalla prospettiva di una donna, una moglie, un’imprenditrice, una non-madre, un’italiana che da oltre 20 anni crede e onora con impegno e dedizione questo piccolo paese come se ci fosse nata.

Ma dovrei stare molto attenta: fare questo mi obbligherebbe a voltarmi indietro. Sono pronta a guardare con obbiettività quella giovane donna di 30 anni, inguaribile idealista al limite dell’ingenuità e da sempre portatrice fiera di quei valori famigliari e sociali oramai vacui come fantasmi? Quanta commozione e quanta tristezza se scoprissi che lei non esiste più!

 

Copertina del primo numero LA MAISON – marzo 2003

Barbara Tosi

Direttore La Maison & Lifestyle Magazine.

La Maison e Lifestyle Magazine